La parrocchia può e deve aprire un dialogo con tutti i giovani. È chiaro, però, che si ha
vera relazione quando si ha vera reciprocità. I giovani sono disponibili al rapporto con gli
adulti; vanno però cercati e incontrati non come semplici destinatari di un messaggio o
“pesci da catturare nella rete”, ma a partire da un sincero interesse per la loro vita e da
una sincera disponibilità a lasciarsi cambiare da loro.
L’attenzione ai giovani deve mirare alla loro salvezza integrale: non ci interessa prima di
tutto portare i giovani in chiesa; ci interessa che la loro vita sia piena e abbondante.
Dobbiamo proporre loro il Vangelo di Gesù e l’appartenenza alla sua comunità, ma dentro
il desiderio di portare a pienezza tutta la loro esistenza. Ogni giovane deve percepire per
la propria esperienza apprezzamento, stima e interesse, che si traducono in
un’accoglienza incondizionata.
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